La mostra si divide in due grandi filoni: la natura e le persone. Queste macro aree sono l’espressione della “fotografia” di Vincenzo, grande appassionato della ricerca della bellezza e del vero, un amante della cultura.
Per lui, catturare l’attimo era il tentativo di fermare quel pezzo di bellezza, per poi portarlo agli occhi di tutti…Sì, perché gli amici, le comunità civile e religiosa erano quell’espressione ultima di condivisione della ricerca del vero.
Nonostante una vita non facile, non ha mai messo a tacere quel desiderio di bello e di vero!
Della fotografia amava in particolare quattro elementi: i controluce, i grafismi, il movimento ed il gioco di colori, evidente nella clip delle diapositive.
Le sezioni della mostra sono accompagnate da alcune frasi di fotografi illustri e stimati da Vincenzo.
La scelta è stata accurata e voluta, in quanto egli era anche un grande appassionato di letteratura e lettura.
Testimonianza di questo suo interesse per la cultura e del bisogno di comunicare è anche il pannello dedicato ad alcuni carteggi che lo stesso ha intrattenuto, per anni, con personaggi noti e meno noti.
Noi figlie abbiamo sentito il desiderio di condividere con tutti voi un pezzo importante della vita di nostro padre poiché, proprio quest’anno, ricorrono cento anni dalla sua nascita.
Lui ci ha trasmesso il valore della cultura non fine a sé, ma utile ed indispensabile per poter leggere la realtà tutta.
La sua fede è per noi, ancora oggi, compagnia fedele ed assidua. La fides latina, cioè dare credito a qualcuno perché ci conduca al vero, è stata la motivazione ultima della sua vita.
Noi oggi siamo testimoni di questo e la fotografia è una delle strade che lo ha condotto alla verità ultima.
Vi auguriamo di godere di stupore e meraviglia, guardando le sue foto e che ciascuno di voi possa fare esperienza vera di quella fides che permette all’uomo di stare in piedi e continuare a cercare il vero ed il bello.